Giovanni Terzi, il triste annuncio: lacrime e pianti per la malattia

Il giornalista si confessa a cuore aperto sulla sfida che ha dovuto affrontare in tempi recenti. Lo stesso male gli ha portato via la madre.

Può guardare al futuro con cauto ottimismo, Giovanni Terzi, anche perché il prossimo 6 luglio salirà all’altare insieme alla compagna Simona Ventura. Nonostante i progetti a lungo termine, il giornalista convive dal 2020 con il terrore di una ricaduta imoprtante. La malattia lo ha sorpreso, così come ha sorpreso la mamma, che ha perso la vita dopo quattro anni: “A lei si era manifestata nel giugno del 2006 e a luglio del 2010 è mancata”.

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Giovanni Terzi racconta il dramma della malattia – ecodibasilicata.it (Fonte foto ANSA)

In quel periodo storico, quasi venti anni fa ormai, non esistevano le stesse cure che hanno permesso a Terzi di sopravvivere: I farmaci che prendo io non erano stati ancora testati. Mia madre è morta dopo quattro anni, ma già a otto mesi dalla diagnosi non riusciva più a camminare e si nutriva con il sondino”, ha dichiarato in una lunga intervista concessa di recente ai microfoni di NuovoTv.

Giovanni Terzi racconta la malattia: “Ho rischiato il trapianto”

“Cerco di prendere serenamente ciò che mi viene dalla vita, affronto il quotidiano e le cure come un gendarme. Sono fatto così”, è con queste parole che il noto giornalista Giovanni Terzi ha raccontato come sta affrontando il suo percorso di guarigione da quando nel 2020 gli è stata diagnosticata la dermatomiosite. Si tratta di una malattia autoimmune abbastanza rara che, se presa in ritardo, può portare anche alla morte – quattordici anni fa è venuta a mancare la madre proprio per colpa di questo male.

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Nel 2020 a Giovanni Terzi è stata diagnosticata la dermatomiosite, una malattia autoimmune molto rara – ecodibasilicata.it (fonte foto ANSA)

A illustrarla è lo stesso Terzi, in un’intervista ai microfoni di NuovoTv: “C’è un elemento infiammatorio che danneggia a macchia di leopardo i polmoni. Grazie a questi farmaci sperimentali l’infiammazione si è fermata quasi del tutto. Quindi peggioro, perché è una malattia irreversibile, ma molto più lentamente”.

Rievocando il momento della scoperta e della successiva diagnosi ha dichiarato: “Ero andato con Simona (Ventura,ndr) in montagna, all’improvviso non riuscivo più a respirare. Dopo una lunga serie di visite è arrivata la diagnosi. All’inizio ho pianto molto, ho provato la disperazione assoluta: il 45 per cento dei miei polmoni era ormai compromesso. Al 60 avrei dovuto fare un trapianto, con tutti i rischi che un’operazione del genere comporta”.