Il bonus mamme in busta paga è penalizzante: si prende molto di meno, si può rinunciare? La situazione non è delle migliori

Il bonus mamme in busta paga è penalizzante per alcune donne, ecco come è la situazione! Ma si può rinunciare? La risposta dell’esperto.

Con il bonus mamme in busta paga si ha una situazione migliore o peggiore? Ecco cosa dice la legge a riguardo e come fare per rinunciare se non conviene: ecco la situazione.

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Il bonus mamme conviene davvero? Tutta la verità (ecodibasilicata.it)

Il contributo pensato dal Governo per favorire le mamme lavoratrici con due o più figli, può essere molto meno conveniente di quanto si pensava. In alcuni casi infatti si prende molto meno. Per questo motivo, diverse donne che lavorano stanno pensando di rinunciare al contributo in busta paga, ma questo è consentito? Ecco cosa dice la legge.

Bonus mamme porta la busta paga in negativo, ma si può rinunciare? Ecco la situazione

Con la Legge di Bilancio 2024, il Governo guidato da Giorgia Meloni ha introdotto una novità importante per aiutare le donne con i figli, ovvero il bonus mamme. Sicuramente al notizia è stata presa con entusiasmo, ma con l’entrata in vigore effettiva della misura si è resi conto che bisogna fare attenzione.

In alcuni casi conviene addirittura rinunciare a questo bonus, ma si può? Il bonus, pensato come esonero contributivo, per un massimo di 3 mila euro l’anno, in sostanza aumenta il netto della busta paga. Con questo risultato ovviamente aumenta anche l’imponibile fiscale e quindi l’Irpef da pagare, ma diminuisce l’assegno unico.

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Come rinunciare al bonus mamme? Cosa fare esattamente (ecodibasilicata.it)

Al Corriere della Sera un esperto ha risposto alla domanda sul come fare, e se è possibile, per rinunciare al contributo in busta paga. Secondo il consulente del lavoro non è possibile dal punto di vista normativo poter rinunciare ad c.f. esonero madri. Verificando però nelle FAQ dell’INPS si rileva che l’istituto consente l’applicazione “a richiesta” della lavoratrice. Se ne dovrebbe derivare quindi anche una possibilità di revoca, o meglio ancora la non consegna di alcuna richiesta applicativa al datore di lavoro.

In sostanza la risposta è abbastanza chiara. Bisogna fare bene i conti prima e se vi rendete conto che con questo bonus potete pagare di più in tasse e perdere anche soldi dall’assegno unico, non richiedere proprio lo sgravio al datore di lavoro. In pratica non si tratterebbe di un bonus “automatico”, ma semplicemente di una richiesta da fare al datore di lavoro. Nel caso in cui i conti non fossero positivi basterà quindi solo fare a meno di questo sgravio fiscale!