Prelievo al bancomat, attenzione al nuovo limite: se lo superi scattano controlli molto severi

Cosa accade se si effettua un prelievo sul bancomat oltre la cifra consentita? Ecco a quali rischi si va incontro.

A partire dal mese di gennaio del 2023, è possibile prelevare una cifra in contanti che non va oltre i 5.000 euro al giorno. Invece, nell’arco di 30 giorni, il limite è stato fissato a non più di 10.000 euro.

Attenzione ai prelievi sul bancomat
Prelievo bancomat (ecodibasilicata.it)

Se si va oltre questa cifra, il rischio che si corre è quello di dare inizio a dei controlli automatici. Ecco a cosa facciamo riferimento.  ⁠

Cosa accade quando si fa un prelievo troppo elevato sul bancomat

Nel momento in cui la banca si accorge che sul proprio conto corrente ci sono delle operazioni sospette, l’istituto allerta l’UIF, ossia l’unità di informazione finanziaria della banca d’Italia, darà inizio a dei controlli.

Attenzione ai prelievi sul bancomat
Uomo che preleva (ecodibasilicata.it)

Sarà suo compito infatti svolgere ogni attività di controllo che dipende strettamente dalle banche. Tutti gli strumenti vengono messi a disposizione dalla banca proprio perché l’UIF non possiede dei mezzi propri. Insomma, nel caso in cui si supera il limite mensile di €10.000, scattano in automatico le segnalazioni.

Si tratta di segnalazione che possono provenire sia dalla banca che dalla posta in quanto l’UIF risulta essere il primo referente anche per questo ente statale. Tutte le operazioni che vengono fatte, hanno lo scopo di verificare che non ci siano riciclaggi o finanziamento del terrorismo.
In genere la norma stabilisce che gli obbligati devono inviare periodicamente una comunicazione all’UIF. Si riceveranno quindi dati e informazioni basandosi su criteri oggettivi che riguardano operazioni a rischio di finanziamento del terrorismo o riciclaggio.

Dopo che la banca avvisa l’UIF, si parte con il fare i controlli della segnalazione che arriva anche presso l’Agenzia delle entrate. Infatti l’anomalia va ad alimentare la banca dati dei conto corrente italiani. Sappiamo infatti che è proprio l’Agenzia delle entrate a detenere l’anagrafe di ogni conto corrente del nostro stato, avendo così anche una panoramica di ogni rapporto tra clienti e banche.

Quando giunge una segnalazione e quindi a seguito dei controlli, si va avanti con l’accertamento fiscale. L’Agenzia delle entrate quindi non ha la possibilità di fare controllo su prelievi fatti da un privato sul proprio conto corrente. Ed è per questo motivo che chiunque ha una possibilità di incassare una somma elevata allo sportello può richiedere il conto senza subire contestazioni per quanto riguarda evasione delle imposte.

I controlli vengono fatti soltanto sui versamenti di denaro sul conto, vengono considerati come reddito e quindi tassati. Insomma, si fa riferimento all’articolo 32 del TUIR, il quale stabilisce che ogni movimento di entrata su un conto corrente si presumano provenga da parte del contribuente.