Versamento contanti sul proprio conto, non sei libero di depositare ciò che vuoi: il nuovo limite

Attenzione ai versamenti sul conto corrente: esiste un limite che non devi superare se non vuoi il controllo del Fisco.

I controlli del Fisco, volti a scovare l’evasione fiscale, sono aumentati e si concentrano maggiormente sui versamenti effettuati sul conto corrente.

Il limite d'importo per i versamenti in contanti
Versamenti in contanti sul conto corrente: i limiti (ecodibasilicata.it)

Negli anni il fisco ha introdotto nuovi sistemi per monitorare le situazioni potenzialmente anomale tramite l’utilizzo di software che effettuano verifiche incrociate tra quanto dichiarato e quanto versato sul conto corrente. Se un versamento effettuato tramite bonifico o carta è facilmente giustificabile, per i versamenti in contati ci sono dei limiti e delle condizioni da tener presente. Spesso non tutti lo sanno e rischiano il controllo da parte delle autorità.

Conto corrente: ecco quale cifra puoi versare per evitare il controllo del Fisco

Molti pensano che i contanti sono destinati a sparire per sempre ed è probabile che abbiano ragione. Infatti, negli ultimi anni l’utilizzo della carta di credito o debito per pagare beni e servizi è aumentato.

Limite da non superare versamenti contanti
Attenzione ai versamenti in contanti: esiste un limite da non superare (ecodibasilicata.it)

Tuttavia mentre all’estero l’uso dei contanti si è veramente ridotto, in Italia, popolo può tradizionale, continua a essere presente nel portafoglio di molte persone, soprattutto in quelle un po’ più anziane. Ovviamente, dipende anche dalle diverse città: magari è più naturale pagare con le carte in una grande città, rispetto a un centro più piccolo.

Comunque sia, tutti i cittadini si devono aggiornare sulle normative riguardanti la circolazione del contante e sull’importo che possono versare sul conto corrente postale o bancario.

Dal 2007 il decreto legislativo numero 231, il cosiddetto Decreto antiriciclaggio, ha limitato l’uso del contante ai sensi dell’articolo 49. Un’ulteriore modifica è stata introdotta nella legge di Bilancio 2023 (legge numero 197/2022) il cui l’articolo 1 comma 384 stabilisce che dal 1° gennaio 2023 sono vietati gli scambi di denaro contante pari o superiore a 5mila euro.

Più nello specifico, sono consentiti versamenti in contanti entro un limite di 4.999 euro. E se l’importo è superiore? Il versamento dovrà essere effettuato tramite strumenti tracciabili, come bonifici, assegni, carte di credito o di debito, ecc.

In caso di superamento del limite suddetto scattano delle pensanti sanzioni economi che vanno:

  • da 1.000 a 50mila euro per gli importi fino a 250mila euro;
  • da 5mila a 250mila euro per gli importi superiori a 250mila euro.

Tuttavia, i controllo possono essere effettuati ugualmente perché secondo il Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) tutti i versamenti in banca o gli accrediti che derivano da un bonifico sono dei ricavi. Come tali questi dovranno essere riportati nella dichiarazione dei redditi ed essere tassati.

Ovviamente, non sempre una ingente somma è un ricavo poiché può trattarsi, per esempio, di una vincita oppure di una donazione. Cosa fare quindi in questo caso? È necessario giustificare la natura dell’importo scrivendo nella causale la provenienza del denaro.