Assegno di inclusione: se commetti questo errore perdi subito il sussidio

Al via l’Assegno di Inclusione, la cui attivazione è prevista a partire dal prossimo primo di Gennaio. Ma attenzione ad un dettaglio: scopriamolo insieme.

A partire dal prossimo primo di Gennaio 2024 l’Assegno di Inclusione entrerà a pieno regime. Il sussidio, che è stato ideato in sostituzione del Reddito di Cittadinanza e che ha suscitato numerosi dibattiti nonché perplessità non ancora placate.

Al via l'Assegno di Inclusione: a cosa fare attenzione per non perderlo
L’Assegno di Inclusione entrerà a pieno regime a partire dal primo Gennaio prossimo (ecodibasilicata.it)

Può già essere richiesto avanzando specifica domanda all’INPS, scegliendo tra la modalità telematica online oppure recandosi fisicamente presso un patronato del territorio nonché, a partire da Gennaio, presso un CAF abilitato.

I beneficiari otterranno l’ammontare del totale di 6.000,00 Euro all’anno – che potranno aumentare in alcuni specifici casi – attraverso un versamento mensile effettuato sulla carta di inclusione. Il massimo di mensilità previste è pari a 30, suddivise in un primo blocco di 18 che potrà essere rinnovato con un secondo di 12, successivamente ad una sospensione temporanea della durata massima di un mese.

L’assegno è destinato ai nuclei famigliari con ISEE non superiore a 9.360,00 Euro lordi annuali e che risultino composti ad almeno un minorenne, oppure un disabile, un membro di età anagrafica pari o superiore ai 60 anni o ancora un membro inserito nei programmi di cura e di assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali, riconosciuto e certificato dalla Pubblica Amministrazione. Ma c’è un dettaglio a cui porre particolare attenzione per non rischiare di perderne il diritto pur avendo i requisiti per ottenerlo: vediamo insieme qual è.

Il percorso formativo e l’offerta di lavoro congrua dedicati ai beneficiari

I percettori dell’Assegno di Inclusione saranno tenuti ad aderire ad un percorso di formazione che ha l’obiettivo di introdurli o re-introdurli nel mondo del lavoro. A tal fine, il programma prevede proposte di lavoro dedicate ai beneficiari dell’Assegno ed avanzate durante il periodo di percezione dell’Assegno. In base alle norme definite, il lavoro proposto dovrà essere di tipo “congruo”: cosa significa?

Al via l'Assegno di Inclusione: vediamo a cosa fare attenzione per non perderlo
L’INPS ha chiarito il significato di “congruo” attraverso la circolare numero 105/2023 (ecodibasilicata.it)

Ebbene, come è possibile apprendere tramite la circolare di chiarimento numero 105 del 2023 prodotta e pubblicata dall’INPS, per lavoro congruo si intende un rapporto professionale a tempo indeterminato a tempo pieno o parziale (ma, in quest’ultimo caso, non inferiore al 60% del monte ore a tempo pieno), senza limiti di distanza a livello territoriale nazionale.

Inoltre, la sua remunerazione non può essere inferiore ai minimi salariali previsti dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro e può essere anche di tipo determinato in termini contrattuali se non dista più di 80 chilometri dal domicilio del lavoratore e se risulta raggiungibile in non oltre 120 minuti tramite i mezzi di trasporto pubblico.

Può il lavoratore rifiutare quindi l’offerta nel caso rispetti tutti requisiti per essere definita congrua? Ebbene, ne ha senz’altro facoltà ma con la conseguenza di non poter più ricevere l’Assegno. Dunque, in caso di offerta di lavoro congruo e di effettiva volontà da parte dell’azienda o dell’attività di assunzione del percettore, se questi rifiuterà non potrà più beneficiare delle mensilità restanti previste dal programma di sostegno e sussidio dell’Assegno di Inclusione.

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