Concordato fiscale: si possono dimezzare le tasse, ma non è per tutti

Chi può beneficiare del concordato preventivo ed in quali casi si potrebbe arrivare a dimezzare le tasse da versare?

Introdotto di recente, il concordato preventivo rappresenta una sorta di accordo tra Stato e lavoratore autonomo in merito alle imposte da versare. E può costituire una soluzione preziosa per ambo le parti, da un lato per arrivare a risparmiare cifre sostanziose, dall’altra per ridurre l’evasione fiscale ed avere la certezza di un introito.

Metodi di calcolo per il concordato preventivo biennale
Concordato biennale, i chiarimenti del Fisco sulle modalità di accesso e di calcolo (ecodibasilicata.it)

Ma in quali casi se ne può effettivamente beneficiare e quando il risparmio potrebbe raggiungere cifre davvero interessanti? Occorre infatti conoscere i requisiti, nonché le soglie minime di accesso per poter usufruire di questo strumento pensato per i possessori di Partita Iva. Scopriamo nel dettaglio come funziona anche sulla base delle ultime comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Concordato preventivo biennale, metodi di calcolo e soglie di accesso

Per capire come accedere al concordato preventivo biennale, che per due anni consente di evitare di essere soggetti a controlli a fronte del versamento delle imposte calcolate sul reddito presunto di quel determinato periodo di tempo, è importante conoscere i metodi di calcolo impiegati dal Fisco; ma anche gli elementi del reddito che verranno utilizzati allo scopo di andare a determinare la proposta di concordato.

Concordato preventivo: minimo settoriale per accedere
I valori reddituali per poter beneficiare del concordato preventivo biennale (ecodibasilicata.it)

I dettagli sono riportati nel DM del 14 giugno: oltre a spiegare chi effettivamente potrà accedere e far uso di questo strumento, viene anche specificato il valore minimo settoriale per accedere. Questo significa che al di sotto di esso non potrà essere effettuata, da parte del Fisco, proposta di concordato. L’Agenzia delle Entrate, nella fattispecie, utilizzerà i dati che il contribuente ha già dichiarato allo scopo di determinare la base imponibile oggetto di concordato. E si cercherà in tal modo di limitare l’introduzione di altri oneri.

Per stipulare il concordato, inoltre, il Fisco terrà conto degli andamenti di mercato e delle redditività risultanti dagli ISA ma anche dalle proiezioni macroeconomiche di settore. Tra i settori caratterizzati da un minimo settoriale più alto troviamo attività finanziarie e farmacie (il limite minimo è di 25.912 euro), a seguire con 25.135 euro vi sono i servizi di informazione e comunicazione seguiti dai sondaggi di opinione e dalle ricerche di mercato con 24.724 euro. L’attività di pesca, i servizi di acconciatura e quelli estetici sono tra i più bassi con 11.050, 13.435 e 13.373 euro. Lato professionisti i minimi settoriali più alti sono quelli riguardanti ricerca e sviluppo (23.766 euro) mentre tra i più bassi troviamo studi medici e laboratori di analisi cliniche (14.450 euro).