Fisco: i regali devono sottostare a queste nuove regole di AdE o finisci nei guai

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito nuove regole da rispettare obbligatoriamente sui regali: se non lo fai finisci nei guai, cosa sapere.

Il Fisco italiano ha messo in atto delle nuove indicazioni sui regali, da dover rispettare per non incappare in una pesante sanzione. Su questo argomento infatti bisogna conoscere entro quali limiti e in quali casi si possono escludere i regali dal trattamento fiscale previsto per il reddito da lavoro.

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Il Fisco ha stabilito nuove regole sui regali – (Ecodibasilicata.it)

L’area fiscale è da tenere sempre sotto osservazione perché i cambiamenti possono portare a delle spiacevoli conseguenze. Per tale ragione è idoneo sapere tutte le informazioni utili emerse dall’Interpello 89/2024 diffuso dall’Agenzia delle Entrate. In questo modo si avrà piena consapevolezza sui regali.

Vediamo insieme quali sono i casi in cui i regali vanno a costituire reddito e di conseguenza devono essere inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi di quest’anno.

I regali possono fare reddito: i limiti annunciati dall’Agenzia delle Entrate

Il rapporto tra lavoratore dipendente e datore di lavoro si basa anche sui fringe benefit, una soluzione che permette al primo di poter accedere ad alcuni regali da parte dell’azienda. Su questo ambito c’è ancora un po’ di confusione e per tale ragione l’Agenzia delle Entrate ha voluto chiarire i limiti da conoscere per comprendere quando i regali formano il reddito e quando invece sono esclusi.

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L’Agenzia delle Entrata segna i confini sui regali – (Ecodibasilicata.it)

Il Fisco sottolinea che l’articolo 51, comma 1, del Tuir dispone che il reddito di lavoro dipendente è formato da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepito nel periodo di imposta in relazione ad un’attività lavorativa. In base all’articolo, i fringe benefit non formano reddito imponibile nel limite di 1.000 euro l’anno, cifra che arriva a 2.000 euro per i dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti e i figli affidati o adottivi. Oltre questi limiti il controvalore costituisce reddito.

In alcuni casi si ritiene che il valore dei beni non formi reddito, ma la circolare sottolinea anche che in caso di assenza di una penale, il bene forma reddito in base al fatto che il dipendente può scegliere di accettare o meno il benefit fornito dall’azienda. L’Agenzia delle Entrate ribadisce che il bene non restituito al termine del contratto, da determinare in base al valore normale in quel determinato momento, costituisce fringe benefit. Dunque, le disposizioni fornite dall’Agenzia delle Entrate consentono di poter gestire al meglio i regali.