Pensione di riversibilità, cosa c’entrano i nipoti

Cambia tutto in materia di pensione di reversibilità. Ora vengono coinvolti anche i nipoti. vediamo cosa ha deciso la Cassazione.

Svolta decisiva sulla pensione di reversibilità o “pensione ai superstiti”. L’Inps ha informato che ora anche i nipoti potranno beneficiarne ma solo a determinate condizioni. vediamo che cosa cambierà.

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Importanti di novità riguardo le pensioni di invalidità/Ecodibasilicata.it

La pensione di reversibilità – conosciuta anche come “pensione ai superstiti” – è un trattamento previdenziale che spetta ai familiari di una persona deceduta se, al momento del decesso, essi erano a carico del defunto. A differenza di quanto molti credono, la reversibilità viene riconosciuta ai familiari anche se il defunto, quando è morto, non era ancora in pensione.

La cosa fondamentale è che il soggetto deceduto avesse maturato almeno 15 anni di contributi  o almeno 5 anni di contributi e assicurazione, di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso. Fino ad oggi la pensione di reversibilità è stata riconosciuta solo al coniuge o ai figli se erano a carico del defunto e non lavoravano.

In assenza di coniuge e figli, la reversibilità poteva essere riconosciuta anche ai genitori della persona morta oppure ai fratelli o alle sorelle ma solo nel caso in cui non fossero sposati, che fossero inabili al lavoro e dipendenti finanziariamente dal deceduto. Ora cambia tutto: anche i nipoti avranno diritto alla pensione di reversibilità dei nonni.

Pensione di reversibilità ai nipoti: la svolta dell’Inps

Una nuova comunicazione dell’Inps ha reso noto un cambiamento decisivo per quanto riguarda la pensione di reversibilità: ora anche i nipoti ne avranno diritto. Tuttavia i nipoti potranno fruire della pensione dei nonni defunti solo se soddisferanno alcuni requisiti specifici.

pensione di reversibilità ai nipoti
La pensione di reversibilità ora spetta anche ai nipoti/Ecodibasilicata.it

Già nel 1999 una sentenza della Corte di Cassazione aveva riconosciuto il diritto dei nipoti di fruire della pensione di reversibilità dei nonni ma solo se essi erano minorenni e a carico dei defunti. Ora la Cassazione ha esteso questo diritto anche ai nipoti maggiorenni a condizione che o frequentino una scola superiore, o frequentino l’Università o siano inabili al lavoro.

Chi frequenta la scuola superiore può ricevere la reversibilità dei nonni fino a 21 anni; chi frequenta l’Università fino a 26 anni; nessun limite di età, invece, per i nipoti con inabilità al lavoro. La percentuale che riceveranno i nipoti sarà uguale a quella fino ad oggi spettante ai coniugi o ai figli: il 70% della pensione. Non è necessario che i nipoti siano orfani né che convivessero con i nonni defunti. E’, però, fondamentale dimostrare che i genitori non sono in grado di provvedere al loro mantenimento economico e che, essi erano a carico dei nonni.

Ora l’Inps, dunque, dovrà adeguarsi alla nuova decisione della Cassazione e dovrà dare gli arretrati a parecchie persone. Infatti le domande precedentemente respinte dovranno essere riesaminate. I ragazzi che soddisfano le condizioni sopra menzionate, riceveranno la pensione di reversibilità dei nonni con tanto di arretrati che possono arrivare fino a 5 anni.

L’Inps ha puntualizzato anche che l’estensione della reversibilità anche ai nipoti maggiorenni comporterà un ricalcolo del trattamento per tutti gli altri familiari che già fruivano della reversibilità dei soggetti defunti.