L’esibizione di Albano durante la finale di Coppa Italia ha suscitato moltissima preoccupazione: che è successo?
Panorama ha titolato “Anche i grandi a volte steccano”, riassumendo meglio quello che è accaduto durante la finale di Coppa Italia tra Juventus ed Atalanta.
Il cantante aveva infatti ricevuto l’invito a cantare l’Inno d’Italia prima del match. Ovviamente, un patriota come Albano ha accettato l’onore di buon grado. Nonostante l’entusiasmo è stato però evidente che il cantante non fosse in grado di reggere l’atmosfera dello stadio, almeno dal punto di vista acustico.
Quello che è andato in onda, visto da milioni di spettatori, è stato probabilmente un evento più unico che raro. Uno dei migliori e più esperti cantanti italiani, infatti, on è riuscito a cantare degnamente la canzone italiana per eccellenza.
La reazione sui social è stata assolutamente selvaggia. Moltissimi utenti, infatti, si sono lanciati sulle piattaforme per commentare in maniera molto poco gentile l’esibizione di Albano, ritenuta assolutamente orribile e non all’altezza della situazione. Se i telespettatori non sono stati comprensivi con il Leone di Cellino, Albano ha almeno potuto contare sulla vicinanza di diversi colleghi che, a quanto pare, si sono precipitati a chiamarlo.
Albano: “Alla gente non importa nulla dell’Inno d’Italia”
I primi a chiamare Albano, come raccontato dal diretto interessato a Notizie.com, sono stati due altri veterani della canzone italiana: Roby Facchinetti e Gianni Morandi, ma a quanto pare non sono stati i soli. “Mi ha chiamato il mondo, mi sono stupito pure io. Roby Facchinetti si era preoccupato e Gianni Morandi mi fa “ma che è successo, ma che hai combinato?”. Gli ho raccontato quello che era accaduto e mi ha dato ragione”, ha dichiarato Albano all’indomani dell’esibizione.
“Quello che era accaduto” non era altro che l’assordante rumoreggiare dello stadio gremito, che non ha dato modo ad Albano di sentire la propria voce. L’inconveniente sarebbe potuto essere risolto (forse) in maniera efficace se il cantante avesse utilizzato gli in-ear, cioè le cuffiette che permettono agli artisti di sentire esclusivamente la propria voce mentre cantano in situazioni in cui l’audio può essere problematico. Stavolta, però, decenni di esperienza non non sono stati in grado di aiutare Albano.
Il cantante però non sembra essersela presa per le offese che ha ricevuto in prima persona. Al contrario, sembrava preoccupato per tutt’altro. “Le polemiche e il poco rispetto per me? Sono grande e vaccinato, giuro che sono più dispiaciuto per il poco riguardo nei confronti dell’Inno, è questo quello che mi dispiace di più, su di me dicessero quello che vogliono…”. Il cantante ha infatti sottolineato che in molti altri Paesi, dagli Stati Uniti alla Russia, quando si canta l’inno nazionale si osserva un totale silenzio e si canta tutti insieme, cosa che in Italia avviene sempre più raramente.