Pausa caffè o sigaretta addio: adesso il datore di lavoro in questi casi può vietarla

Il tuo capo può opporsi e vietarti la pausa caffè e sigaretta da lavoro. Ecco spiegato quando ciò può avvenire. Il tutto nel dettaglio.

Le giornate di lavoro possono essere lunghe ed estenuanti e la pausa caffè è un momento per staccare a spina. Alcuni uffici hanno degli appositi spazi proprio per i fumatori, così da concedere loro un break dal lavoro. Il prendersi una pausa dal lavoro è un diritto di tutti i dipendenti.

Pausa caffè e sigaretta abolita: ecco quando
Il capo può vietare la pausa caffè e sigaretta in questi casi Ecodibasilicata.it

La pausa può essere utilizzata dai lavoratori in qualsiasi modo desiderino. Lo stabilisce il Ministero del Lavoro (Circolare n. 8 del 2005).Così, ad esempio, i dipendenti possono utilizzare i 10 minuti di pausa per bere un caffè, prendere uno snack o fumareMa in alcuni casi questo diritto viene meno poiché il tuo capo potrebbe opporsi. Ma vediamo insieme quando ciò avviene. 

Pausa caffè e sigaretta abolita dal tuo capo: ecco quando

Vi è una normativa che stabilisce quali sono gli orari di riposo obbligatori nell’orario di lavoro. Ai lavoratori viene concesso un periodo di riposo di 11 ore consecutive ogni 24 ore. Pertanto, la giornata lavorativa massima è di 13 ore. Infatti in base alla normativa (Decreto Legislativo n. 66 del 2003) hanno diritto ad una pausa quando il lavoro supera le 6 ore.

Il tuo capo può impedirti la pausa lavorativa soltanto in questi casi
Pausa lavorativa: ecco quando viene vietata Ecodibasilocata.it

Le modalità e la durata delle pause di riposo sono stabilite dai contratti collettivi o dai regolamenti aziendali. Tuttavia, se il contratto collettivo non lo prevede, i dipendenti devono fare una pausa di almeno 10 minuti. Ma vi sono certi casi in cui il capo può vietare tale pausa al lavoratore.

In pratica, un datore di lavoro può vietare a un dipendente di fare una pausa solo se questa supera il tempo specificato nel contratto collettivo o nei regolamenti interni o, in assenza di tali regolamenti. Ovvero se supera i 10 minuti. La pausa infatti è un periodo di non lavoro cioè non fa parte dell’orario di lavoro e non sono parte del periodo di riposo giornaliero.

In quanto tali, sono generalmente non retribuiti. Inoltre, le pause sono un diritto inalienabile e pertanto non possono essere sostituite da un compenso economico. Ma in base alla normativa (art. 8, comma 3 del d.lgs. n. 66/2003 e art. 5 del R.D. n. 1955/1923), viene retribuita quando è inferiore a 10 minuti. Ricorda che la pausa è un diritto del lavoratore e, qualora ti venga vietata al di fuori di queste condizioni, puoi anche agire per vie legali.