Disoccupati, puoi salvarti a 60 anni, grazie all’INPS

Perdere il lavoro è sempre un dramma, specialmente se non si è più tanto giovani. Ma grazie all’Inps puoi salvarti anche a 60 anni.

Se hai perso il lavoro e sei già alla soglia dei 60, l’Inps viene in tuo soccorso e ti “salva” anche dopo la Naspi. Vediamo insieme cosa puoi fare se sei rimasto disoccupato a 60 anni.

disoccupazione a 60 anni
Perdere il lavoro a 60 anni può essere drammatico/Ecodibasilicata.it

Nel nostro Paese il lavoro non abbonda da ormai parecchi anni. Anzi: sono sempre di più le imprese che fanno tagli del personale per ragioni di esubero oppure perché scelgono di delocalizzare e spostare la produzione in Stati dove la tassazione è più vantaggiosa.

Perdere il lavoro è sempre un dramma. Tuttavia, se a 20 anni o a 30 si può fare la valigia e ricominciare tutto all’estero, a 60 anni la situazione è un po’ più complicata. Infatti sono poche le realtà disposte ad assumere sessantenni. Che fare allora se, non per propria volontà, si resta disoccupati alla soglia dei 60 anni? Per fortuna l’Inps non ci lascia soli e viene in nostro soccorso.

Disoccupato a 60 anni? Ecco come puoi salvarti

Arrivare alla soglia dei 60 anni o anche oltre e ritrovarsi, di punto in bianco, senza lavoro e senza Naspi – l’indennità di disoccupazione – è un vero dramma. Ma non disperare perché l’Inps ti offre almeno tre soluzioni per accedere immediatamente alla pensione.

pensione dopo la disoccupazione
Ci sono 3 strade per accedere alla pensione subito dopo la Naspi/Ecodibasilicata.it

Se hai perso il lavoro a 60 anni e, per due anni hai ricevuto la Naspi, raggiunti i 62 anni puoi optare per la pensione anticipata con Quota 103. Quota 103 prevede l’accesso alla pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi. Tuttavia da quest’anno chi sceglie questa strada verrà penalizzato: infatti l’assegno previdenziale viene ricalcolato con il sistema contributivo e non può mai superare di quattro volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Potresti avere una pensione più bassa anche del 30%.

Se hai almeno 41 anni di contributi e almeno un anno è stato versato prima di compiere 19 anni, allora puoi indirizzarti verso Quota 41. Questa misura è fruibile a qualunque età e si rivolge anche ai disoccupati che non ricevono più la Naspi da almeno 3 mesi. In questo caso non avrai nessuna penalizzazione sull’assegno.

Infine la terza e ultima misura che riguarda i disoccupati è Ape sociale. Con Ape sociale puoi accedere alla pensione con solo 30 anni di contributi ma dovrai attendere di avere almeno 63 anni e 5 mesi di età. Ape sociale, purtroppo, comporta diverse limitazioni. In primis l’importo del tuo assegno non potrà superare 1500 euro al mese e non riceverai né la tredicesima né la quattordicesima.

Inoltre, se volessi arrotondare, con Ape sociale non potrai tornare a lavorare. Al massimo potrai svolgere qualche lavoretto occasionale in forma autonoma ma non dovrai superare i 5000 euro all’anno. Tutte queste limitazioni verranno meno al compimento dei 67 anni: a quel punto l’Inps ti riconoscerà la tua pensione di vecchiaia.