In pensione a 32 anni, una storia tutta italiana

E’ possibile smettere di lavorare e ricevere la pensione dall’Inps già a 32 anni? A quanto pare sì. Ma solo se vivi in Italia.

In pensione a 32 anni: sogno o realtà? Un sogno per molti, una realtà per pochi fortunati che possono smettere di lavorare nel fiore della giovinezza e ricevere un assegno per il resto della loro vita. Vediamo tutto nei dettagli.

pensione a 32 anni
In Italia puoi andare in pensione anche a 32 anni/Ecodibasilicata.it

Attualmente per andare in pensione nel nostro Paese devi soddisfare, contemporaneamente, ben tre condizioni: avere almeno 67 anni di età, avere almeno 20 anni di contributi e, infine, devi pure aver maturato un assegno previdenziale d’importo pari o superiore all’importo dell’assegno sociale.

Qualcuno riesce anche ad andare in pensione prima dei 67 anni ma si tratta o di persone che hanno iniziato a lavorare molto giovani oppure di lavoratori che appartengono a categorie specifiche come gli invalidi o chi svolge mansioni usuranti. Anche in questi casi, tuttavia, è quasi impossibile riuscire a lasciare il lavoro prima dei 60 anni.

Eppure qualcuno, in Italia, è riuscito anche ad andare in pensione a 32 anni. Anche ammettendo che una persona abbia iniziato a lavorare in regola a 18 anni, andare in pensione a 32 anni significa ricevere un assegno Inps con solo 14 anni di contribuzione e, soprattutto, nel pieno della giovinezza. Per molti questo sogno è realtà.

Pensione a 32 anni: ecco chi ci è riuscito

Molti giovani temono di non vedere mai la pensione un giorno. In effetti le casse dell’Inps piangono miseria ed è già stato reso noto che, a partire dal 2027, l’età pensionabile aumenterà ancora. Dunque non basteranno nemmeno più 67 anni per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Eppure c’è chi è riuscito ad andare in pensione ad appena 32 anni.

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Molte persone sono andate in pensione a soli 32 anni/Ecodibasilicata.it

Era il 1973 quando al Governo salì la Democrazia Cristiana affiancata dal Psi, il Partito Socialista Italiano. A Palazzo Chigi fece il suo ingresso uno storico nome della Dc che tutti ricorderanno  per molti anni: Mariano Rumor. Il Governo Rumor introdusse una novità assoluta nel mondo delle pensioni: la “baby pensioni“.

In pratica, per anni, le donne con figli potevano andare in pensione con appena 14 anni, 6 mesi e 1 giorno di contributi. Chi, dunque, aveva iniziato a lavorare a 18 anni, a 32 già poteva ricevere la pensione. Agli uomini, invece, servivano 5 anni di contribuzione in più: pertanto dovevano attendere “addirittura” fino a 37 anni per uscire dal lavoro e avere un assegno a vita dall’Inps.

Le baby pensioni hanno “distrutto” le casse dell’istituto di previdenza sociale e le conseguenze le stiamo pagando ancora oggi. Oltre all’età pensionabile decisamente assurda, bisogna tenere conto anche di un altro fattore: nel 1973 le pensioni venivano calcolate con il sistema retributivo che, per calcolare l’importo degli assegni previdenziali, si basava sulle retribuzioni percepite dai lavoratori negli ultimi anni. Di conseguenza anche con solo 14 anni di contributi, molte donne si sono ritrovate a beneficiare di una pensione bella ricca.